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L’abbandono dell’immagine: appunti sulla musica di Luigi Nono sulle tracce di Schönberg

Sull’influenza che la musica e le riflessioni di Schönberg hanno avuto sull’opera di Luigi Nono si è già discusso con risultati interessanti, valutandone la portata e il significato, le ragioni e le motivazioni profonde. D’altronde, che vi sia stata una presenza incisiva dell’opera di Schönberg su quella di Nono è riconosciuta dallo stesso compositore veneziano in molti suoi scritti e colloqui. Fin dai tempi dello studio con Gian Francesco Malipiero, che coincidono con l’incontro con Bruno Maderna e Camillo Togni (intorno al 1946), Nono viene a diretto contatto con i lavori di Schönberg sia attraverso la lettura del testo di René Leibowitz Schönberg et son école, sia attraverso la conoscenza diretta di alcune opere del viennese. Dobbiamo tuttavia ricordare che non è affatto secondario, per comprendere la presenza di Schönberg nella formazione del giovane Nono, l’influenza di Luigi Dallapiccola e la sua visione della musica pantonale e dodecafonica che fino a quel momento egli aveva sviluppato.

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