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Guido Liguori e Pasquale Voza, Dizionario Gramsciano

 

 

 

DIZIONARIO GRAMSCIANO
1926-1937

a cura di Guido Liguori e Pasquale Voza


Carocci, Roma 2009, euro 85, pagine 918, ISBN 978-88-430-5143-4

 

 

 

Il problema principale di chi  inizia a leggere per la prima volta le opere di Antonio Gramsci è non smarrirsi nel labirinto di lemmi e concetti e il rischio maggiore è rappresentato dall’interpretazione erronea del pensiero. Occorre anche considerare che il testo dei Quaderni del carcere è molto complesso in quanto costruito su più livelli, cronologici e tematici, mai completati. Si tratta di una incompiutezza forzata, causata dagli stessi eventi biografici dell’autore. Il suo intento è mantenere contemporaneamente vivi i diversi livelli di lavoro durante la compilazione, fino alla revisione e alla stesura definitiva, che in realtà non è mai stata raggiunta.

L’interesse del lettore comune e dello studioso gramsciano è stato sempre accompagnato da molte difficoltà, a tal punto da richiedere pazienza, passione ed esigenza di approfondimento per lo studio e per la comprensione del significato dei lemmi e dei concetti. Si tratta infatti di un pensiero sviluppato negli anni del carcere e sottomesso alla censura fascista. L’erronea comprensione di un lemma o di una espressione può generare errori di interpretazione e la perdita del senso reale dell’intera opera gramsciana. Pertanto, il Dizionario, appena edito da Carocci, si rivela un formidabile strumento di lavoro.

A questo proposito i curatori Guido Liguori e Pasquale Voza hanno guidato con competenza ed esperienza un lavoro di équipe nello studio di carattere filologico, lessicale e linguistico dei testi, offrendo una lettura interpretativa, senza perdere di vista i motivi conduttori dell’opera del carcere. L’edizione attuale del dizionario, approntata con questi presupposti, nasce dalla ricerca promossa dalla International Gramsci Society - Italia. Il lavoro ha visto gli studiosi impegnati in alcuni cicli di seminari, finalizzati alla interpretazione il più possibile fedele alle linee di pensiero sviluppate da Gramsci negli anni della compilazione dei Quaderni. L’onestà di metodo nella ricerca ha caratterizzato i cicli di studio sui lemmi, coinvolgendo tutti gli intervenuti. Le questioni sono state esaminate con l’analisi attenta sia alla cronologia dell’opera gramsciana e sia ai nessi esistenti tra i vari lemmi ed espressioni.

Dal momento che riscrivere un’opera diversa da quella meditata e compilata dall’autore sarebbe un atto ingiusto nei confronti di uno dei maggiori filosofi italiani non può essere accettato alcun errore di fraintendimento. A tale proposito nella sterminata bibliografia gramsciana si inserisce finalmente la prima edizione linguistica italiana di studio sul lessico dei Quaderni del carcere e delle Lettere. L’opera filologica del dizionario funzionerà sicuramente come strumento principale di interpretazione e inaugurerà un nuovo ciclo di studi gramsciani, attraverso il quale produrre dibattiti tra interpreti, studiosi esperti e nuovi. Si costruisce così l’attualità del pensiero del filosofo di quasi un secolo fa, creando la possibilità di discussione e di ripensamento, per mantenere viva nel tempo l’eredità che ci è stata lasciato. Soprattutto proponendo nuovi strumenti di studio, esito fruttuoso dell’esperienza delle generazioni passate di studiosi, che ormai sono parte integrante delle nuove linee interpretative nella critica letteraria e filosofica gramsciana. Sintesi preziosa questa che riesce a proporre il confronto tra vecchio e nuovo, fra passato e presente, e che arricchisce l’esegesi attuale delle opere gramsciane attraverso il passaggio a nuove linee interpretative.

Sarà possibile sviluppare facilmente uno studio analitico attraverso le voci del dizionario per costruire una nuova interpretazione critica di particolari aspetti del pensiero gramsciano, senza rischiare di cadere nell’inganno dell’immaginazione o dell’esegesi falsa e illusoria. Finalmente sarà difficile attribuire le interpretazioni sbagliate a errori di fraintendimento, oppure proporre percorsi interpretativi nuovi che recano torto a Gramsci. Frequenti sono stati finora i  pastiche narrativi fabbricati a uso e consumo di chi li ha prodotti, per sostenere tesi assolutamente romanzesche e avventurose come la presunta conversione alla fede cristiana, convalidata e suffragata dal nulla, se non soltanto dal desiderio di manipolare le coscienze dei malcapitati e ignari lettori. Come si può sostenere una nuova teoria di questo tipo, presentandola come la migliore delle tesi, senza una specifica e valida prova? Per uno studioso è importante la serietà nella sua attività di ricerca, altrimenti manca persino il senso di responsabilità, presupposto fondamentale per il ricercatore. È vero, d’altra parte, che  la sensibilità e l’umanità delle lettere ai familiari appartiene al filosofo che possiede una sola grande fede laica: la filosofia marxista. Perché il marxismo appartiene anche agli animi sensibili che conoscono i sentimenti umani, non ai freddi e glaciali automi. L’ingannatore delle coscienze invece è il più abietto falsificatore della realtà.

In tale contesto è essenziale dare alcune indicazioni di carattere tecnico e filologico per comprendere come è strutturato il dizionario. È utile il rinvio all’apparato critico dell’edizione dei Quaderni dal carcere, che a suo tempo fu curata da Valentino Gerratana. Ottima anche la scelta di inserire i lemmi, i concetti gramsciani e le espressioni utilizzate da Gramsci per sfuggire alla censura come Ilici, e Biennio rosso, solo per citarne qualcuno.

Ma la ricchezza dell’opera non si esaurisce qui. Molte espressioni e vocaboli appartengono alle stesse famiglie di lemmi. L’elenco delle voci presente all’inizio del dizionario conferma l’importanza di questa scelta editoriale che permette di ripercorrere le linee principali del pensiero di Gramsci. Va richiamata l’attenzione del lettore su America, America del sud, americanismo, americanismo e fordismo compilati da Giorgio Baratta. È stato utilizzato un sistema molto efficace per dare l’opportunità di consultare la famiglia di lemmi riferiti alla voce americanismo. Questo è uno dei numerosi esempi per comprendere l’intera struttura dell’opera e capire che l’intero dizionario è stato compilato con un sistema utile. Per coloro che vogliono familiarizzare con il lessico gramsciano viene proposto il sistema di rinvii agli altri lemmi alla fine di ciascuna voce, ricostruendo l’intera famiglia ad essa riferita. Osservando un’altra serie di vocaboli ed espressioni affini per la loro evidente analogia come Intellettuali, intellettuali italiani, intellettualiorganici, intellettuali tradizionali, compilati da Pasquale Voza, comprendiamo che il meccanismo di lettura funziona efficacemente anche come proposta di studio per i giovani studiosi che si accostano allo studio del pensiero gramsciano per la prima volta. Le principali linee del pensiero politico sviluppate intorno al lemma Stato costituiscono un altro dei corpus importanti del pensiero gramsciano; in effetti i frequenti rimandi ad altri lemmi sono utili per ricostruire e ricomporre il pensiero politico gramsciano esattamente come nel puzzle. Per fare un esempio si noti quanto sia utile intraprendere un progetto di studio, iniziando dal lemma Stato per comprendere l’efficacia del percorso di ricerca proposto dal dizionario. Da qui i riferimenti agli altri lemmi sono: società civile, capitalismo di Stato, Concordato, dialettica, egemonia, società politica, solo per citarne alcuni. Infatti lasciamo al lettore la possibilità di scoprire gli altri lemmi riferiti alla voce Stato, che completano questo ricco elenco. È evidente qui sottolineare che spetta allo studioso ricostruire uno specifico percorso di ricerca per tracciare i contorni del pensiero politico.  E questo oltre ad essere una nota di merito al pensiero gramsciano, rende giustizia al filosofo italiano fondamentalmente marxista. Le interpretazioni nuove possono rinnovare l’esegesi gramsciana, ma non devono perdere di vista la natura marxista del suo pensiero.

Alla fine del volume è presente una Bibliografia delle opere citate, per offrire un apparato di studio dedicato all’approfondimento dei temi scelti e adeguato alle esigenze dello studioso. Sono state rispettate le indicazioni dell’edizione critica dei Quaderni lasciate da Valentino Gerratana.

È possibile anche una lettura trasversale dell’opera, seguendo un percorso di ricerca basato sui propri interessi, non solo per l’approfondimento, ma anche per il gusto di soddisfare alcune curiosità su argomenti specifici. La lettura risulta molto agevole e facilitata dai rimandi agli altri lemmi affini alla voce appena esaminata.

E’ doveroso ricordare che Gramsci è stato ed è letto e studiato molto più che in Italia. Pertanto è molto importante la collaborazione il contributo di diversi studiosi appartenenti a culture e nazionalità diverse, ma dei quali l’ausilio è stato ed è tuttora prezioso, e senza i quali sicuramente i Cultural Studies non esisterebbero nemmeno. Qual è l’approdo di questo universo multicolore di esegesi europee, sudamericane e nordamericane, diverse ma sempre riconducibili allo stesso interesse che vede in primo piano il pensatore italiano marxista? Il colloquio internazionale. Il Dizionario riflette in parte anche il proficuo dibattito nato in questi ultimi anni, presentando i diversi aspetti delle recenti esegesi gramsciane. La lettura attenta dell’opera rivela l’omogeneità delle differenti linee interpretative nel rispetto delle differenze sostanziali dei rispettivi autori. Tuttavia va affrontato un problema: cosa vuol dire analogia delle esegesi nel rispetto delle differenze? L’interpretazione critica di un concetto può dare origine a discrepanze e divergenze, qualora sia basata su linee di pensiero diverse e contrastanti tra loro. Ma è vantaggioso confrontare le differenti interpretazioni per discuterle, cercando di comprenderne  le affinità e le divergenze, considerando la ricchezza delle acquisizioni derivate, e le motivazione che le hanno originate, comprendendo anche il contesto culturale e politico che è all’origine.

Sarebbe doveroso nominare tutti gli autori, ma in questo contesto non è possibile rendere merito a quanti hanno collaborato al buon esito della compilazione dell’opera. Perciò lasciamo ai lettori la possibilità di scoprirli e di leggere il percorso analitico da essi proposto, attraverso le numerose voci compilate.